venerdì 18 settembre 2009

TUTTI UGUALI, TUTTI DIVERSI

È da tempo che denunciamo con forza la spirale razzista e autoritaria nella quale sta precipitando il nostro paese.
Uno dei segnali più preoccupanti di questo arretramento culturale e umano è rappresentato dalla discriminazione nei confronti delle persone omosessuali.
Mentre in Italia crescono insofferenza e rancore nei confronti degli immigrati e dei poveri, allo stesso modo aumenta il disprezzo nei confronti degli omosessuali. Un disprezzo che chiude il cerchio dell'odio in cui la società italiana si è ingabbiata, con il favore e la complicità di una classe dirigente sempre più fascista e illiberale.
Le aggressioni fisiche e verbali nei confronti di singoli e di coppie omosessuali sono sempre più frequenti. A parte le canaglie fasciste, spesso gli aggressori sono persone qualsiasi. Chi è riconosciuto come omosessuale subisce umiliazioni e soprusi un po' dappertutto: a scuola, a lavoro, per la strada, tra le pareti domestiche. Molti si nascondono, molti hanno paura. Spesso e volentieri, l'odio e il rancore scagliati contro omosessuali e transessuali nascondono frustrazione e repressione, ipocrisia e insoddisfazione. E tutto questo si traduce in voglia di dominio.
In questo clima di normalizzazione voluto da coloro che detengono il potere, non c'è spazio per chi non rientra nei canoni di una cosiddetta “normalità” stabilita e imposta dall'alto.
In particolare, bisessuali, omosessuali e transessuali mettono in discussione con la loro stessa identità – e più di chiunque altro – l'apparato ideologico su cui si fonda il potere patriarcale e maschilista della nostra società. In questa persecuzione, la Chiesa cattolica svolge un ruolo di avanguardia ideologica, con la sua ipocrita sessuofobia e con la pretesa opprimente di definire ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è naturale e ciò che è innaturale.

Per le anarchiche e gli anarchici, l'azione diretta è l'unica strada realmente percorribile per combattere ed estirpare l'omofobia.
La lotta a tutte le discriminazioni è una lotta che deve coinvolgere tutti, perché è in gioco la libertà e la dignità di ogni individuo. Libertà di amare, di esprimere sentimenti e desideri, di vivere in piena autonomia e consapevolezza la propria vita.
I diritti che le istituzioni potrebbero riconoscere per tutelare sulla carta l'incolumità e la dignità dei cittadini omosessuali sono destinati a rimanere parole vuote se non vengono esercitati subito, concretamente e senza mediazioni, in una pratica cosciente e solidale.
La lotta all'omofobia è, allo stesso tempo, lotta al razzismo, lotta al fascismo, lotta al sessismo, lotta all'autoritarismo.
Si tratta di una lotta per la libertà e per l'uguaglianza. Perché siamo tutti uguali se siamo tutti liberi. E siamo tutti uguali perché siamo tutti diversi.


COORDINAMENTO ANARCHICO PALERMITANO


sabato 12 settembre 2009

Volantino contro la crisi

Palermo è ormai in ginocchio. Disoccupazione, precarietà e restringimento degli spazi di agibilità sociale fanno parte del malessere cronico di un’intera città e, in particolare, delle fasce più svantaggiate della popolazione. Le politiche di macelleria sociale attuate dal governo e dal padronato hanno ripercussioni devastanti. I tagli previsti dalla riforma Gelmini-Tremonti, ad esempio, rischiano di buttare in mezzo alla strada almeno millecinquecento lavoratori della scuola nella sola provincia di Palermo. E la cassaintegrazione che viene prospettata ai lavoratori del Cantiere navale di Palermo è l’ennesimo atto di sfida e di rapina da parte di chi sfrutta il lavoro altrui.

Viviamo in una città in cui ci sono migliaia di senza casa e migliaia di persone che non possono contare sulla certezza abitativa. Chi governa Palermo non ha mai cercato di affrontare razionalmente questa situazione. Al contrario, molte famiglie palermitane sono state deportate nei container di via Messina Montagne, in condizioni semplicemente vergognose.

I poteri forti che dominano Palermo vogliono plasmare il territorio a loro immagine e somiglianza. Il centro storico è la torta da spartire tra speculatori dell’edilizia, borghesia mafiosa e Chiesa. Non c’è più posto per le persone comuni tra le strade e i vicoli del centro, ma solo per professionisti, turisti e ristorantini. Questo progetto passa dalla repressione di ogni forma di dissenso e dalla criminalizzazione di chi non è allineato socialmente. Ad esempio, per rendere operative le ordinanze antibivacco emanate dal sindaco Cammarata in nome di un presunto “decoro urbano”, sarà presto aperta la caccia ai senza casa, agli immigrati, agli ambulanti, ai poveri. Nel frattempo, la classe politica cittadina – da destra a sinistra – è impegnata nelle faide e negli inciuci per accaparrarsi poltrone e posti di sottogoverno.

La repressione delle lotte, l’attacco agli spazi occupati, la negazione dei diritti più elementari come la casa, il lavoro, l’istruzione per tutti, fanno parte di una strategia complessiva con cui il potere vuole tenerci tutti sotto scacco: il bisogno e la disperazione sono la miniera d’oro della mafia, dei politici, dei professionisti della carità.
A questa strategia bisogna rispondere collettivamente e in maniera unitaria: è necessario prendere coscienza che i precari, i disoccupati, i senza casa, gli immigrati, i lavoratori devono innanzitutto contare su se stessi per difendersi insieme, senza deleghe e mediazioni, dalla repressione e dallo sfruttamento. Solo così si potranno rilanciare le lotte per una città più vivibile e solidale, libera dagli sciacalli che la sbranano ogni giorno.

CONTRO LA REPRESSIONE,
LOTTA DI CLASSE E AZIONE DIRETTA !


Coordinamento Anarchico Palermitano