sabato 18 settembre 2010

UN OSPITE INGOMBRANTE

La venuta a Palermo di Joseph Ratzinger – il papa della Chiesa cattolica, monarca assoluto della Città del Vaticano – è una di quelle cose di cui si farebbe volentieri a meno.
Saranno spesi almeno due milioni e mezzo di euro (ovvero cinque miliardi delle vecchie lire) per l’organizzazione dell’evento. Tutti soldi pubblici (in particolare della Regione siciliana) presi dalle tasche dei cittadini. Cattolici e non.

Inutile dire cosa si potrebbe fare con due milioni e mezzo di euro. La Regione potrebbe investire seriamente nel lavoro per i giovani, o in una formazione degna di questo nome, oppure potrebbe pensare al risanamento dei trasporti pubblici o alla tutela del territorio.
Anche il Comune farà la sua parte con duecentomila euro. Alla faccia dei disoccupati, dei senza casa, dei poveri, e di una Palermo mortificata dal disagio sociale ed economico.
Tutti questi soldi pubblici – che quando servono per le cose serie non si trovano mai – saranno bruciati in un paio di giorni per rendere onore a un capo di stato (e capo di una religione) che incarna in sé tutta l’ottusità di un potere che impone i suoi valori e le sue regole di comportamento sulla base di pretese e indiscutibili verità assolute.
La Chiesa cattolica – al di là dei papi che si sono succeduti – è un’istituzione che non ammette critica: detta le condizioni, fa la morale agli altri, predica bene e poi razzola malissimo.

La Chiesa vuole che siano fatte leggi a sua immagine e somiglianza, entra a gamba tesa nella vita pubblica condizionando il dibattito politico, pretende di imporre la sua visione del mondo dispensando scomuniche e condanne nei confronti di tutti i “peccatori”.
E poi ci sono i soldi, i numerosi beni immobili in Italia (molti a Palermo) e nel mondo, e le enormi quantità di denaro di cui la Chiesa dispone attraverso i suoi mille tentacoli.

Sono moltissime le persone che, domenica 3 ottobre, dovrebbero lasciare Joseph Ratzinger da solo sul palco di un Foro Italico deserto in una città blindata: le donne giudicate dai preti perché decidono di abortire; le giovani coppie che non usano i profilattici perché la Chiesa dice che è peccato; i bambini violati nella penombra di una sagrestia; gli omosessuali trattati come degli appestati; i transessuali insultati come se fossero scherzi della natura; i lavoratori sotto l’attacco padronale ai quali si chiede di rinunciare alla lotta per i diritti a tutto vantaggio della logica del profitto.
A dire il vero, tutte le donne e gli uomini liberi dovrebbero sentirsi offesi dalla presenza nella nostra città del capo di un’istituzione così oscurantista e reazionaria. Un’istituzione che, se potesse, si comporterebbe esattamente come pochi secoli fa, quando a piazza Marina o sul piano della Cattedrale bruciavano i roghi dell’Inquisizione, e migliaia di persone venivano ammazzate in nome della religione o, più concretamente, per ragioni di controllo politico e sociale.

Domenica 3 ottobre, riprenditi la tua libertà.
Lascia da solo il papa con il suo codazzo di preti e politicanti e fagli capire che non hai bisogno di lui e delle sue prediche per vivere una vita degna di essere vissuta.
Perché ciò che può rendere davvero felici gli esseri umani è la libertà di esprimersi pienamente, condividendo questa libertà con gli altri, nella solidarietà e nell’uguaglianza, in una società finalmente libera da ogni potere.

COORDINAMENTO ANARCHICO PALERMITANO

Accade in via Garibaldi...


Alcuni solidali affiggono uno striscione antirazzista sui muri dell'assessorato ai servizi socio-assistenziali del comune di Palermo.

I ROM NON SI DEPORTANO! LIBERI TUTTI!

domenica 5 settembre 2010

SOLIDARIETA' AL POPOLO ROM. MAI PIU' PORRAJMOS!

Sabato 4 settembre, in occasione della giornata internazionale in solidarietà con il popolo rom, alcuni compagni del Coordinamento Anarchico Palermitano hanno effettuato un fitto volantinaggio ai Quattro Canti di città. In un paese e in un continente nei quali le politiche securitarie e razziste si fanno sempre più opprimenti, i compagni hanno manifestato il loro dissenso riappropriandosi di uno spazio cittadino da sempre crocevia per i palermitani, e in particolar modo per gli abitanti dei quartieri popolari in cui c’è una forte presenza migrante. Il volantinaggio è andato molto bene, a parte un fastidioso episodio che è accaduto in mezzo al pomeriggio: uno dei compagni (che si trovava in uno dei Canti) mentre distribuiva un volantino è stato provocato da un tizio, il quale disapprovava il contenuto del documento e auspicava la riapertura dei campi di concentramento nazisti. Dopo la risposta a tono datagli dal nostro compagno, il provocatore si è allontanato, ha chiesto informazioni ad un negoziante e infine si è diretto in mezzo alle pattuglie della polizia che si trovavano nell’adiacente piazza Pretoria. Dopo essere stato quasi un’ora a confabulare amabilmente con i poliziotti, il provocatore si è dileguato. E immediatamente è scattata l’azione di identificazione ai danni dei compagni che, nonostante tutto, hanno continuato ad effettuare il volantinaggio e a portarlo a termine.

Coordinamento Anarchico Palermitano

venerdì 3 settembre 2010

MAI PIU' PORRAJMOS

Non lo sa quasi nessuno, perché non se ne parla mai e nei libri di storia l’argomento è appena accennato. Eppure, durante il Nazismo, almeno 500 mila zingari furono ammazzati nei campi di concentramento. Perché i nazisti li ritenevano inferiori, ladri per natura, delinquenti per inclinazione. Asozialen, li chiamavano. “Asociali”.
Nella memoria storica del popolo rom, questo massacro fu vissuto come un “divoramento”: Porrajmos.

Oggi, nella democratica Europa, i rom sono tornati nel mirino dei potenti. Di fronte a una crisi economica causata dal capitalismo globalizzato, i governi non sanno davvero che pesci prendere per rispondere al malcontento dei cittadini.
Ed è così che, ancora una volta, la criminalità del potere si scatena sui più indifesi per nascondere le malefatte di chi governa e dare in pasto all’opinione pubblica una vittima sacrificale, innescando e alimentando la guerra fra poveri.

In Francia, Sarkozy ha disposto la deportazione dei rom con i voli charter, ipotizzando l’espulsione di ogni cittadino francese di origine straniera che commetta un reato.
In Italia, il ministro dell’Interno Maroni ha promesso il pugno duro contro i rom annunciando gli sgomberi dei campi e la deportazione coatta di tutti quelli che per lui (e per quelli come lui) sono indesiderabili.

Anche a Palermo, tra i tanti problemi che affliggono la città, l’amministrazione comunale non trova niente di meglio che minacciare i rom della Favorita promettendo tolleranza zero. Forti con i deboli, deboli con i forti.
Nel frattempo, la mafia domina, l’immondizia aumenta, la disoccupazione dilaga e i veri criminali stanno comodamente nella sala dei bottoni.

Le politiche infami e razziste, e tutte le ingiustizie nel mondo, saranno possibili finché i pregiudizi continueranno a vivere nella testa di tutti insieme all’odio e all’ignoranza.
Pensiamoci adesso. Perché domani gli “zingari” potremmo essere noi.

Coordinamento Anarchico Palermitano