L’AMORE È LIBERTÀ
Se questo fosse un mondo libero, non ci sarebbe nemmeno bisogno di discuterne.
Eppure, il rispetto degli altri non è un valore abbastanza condiviso in questa società fondata sulla sopraffazione e sull’ipocrisia.
Non è un caso che ad accanirsi maggiormente contro l’omosessualità siano sempre i soliti: i perbenisti, i moralisti, i reazionari di ogni tipo. Ovvero, tutti quelli che non hanno rispetto degli altri e pensano di potere imporre la loro visione del mondo sulla base del loro potere, della loro influenza, della loro violenza.
Ci sono gli ipocriti, come quei preti che predicano bene dai loro pulpiti e poi razzolano malissimo nelle penombre delle sagrestie. Infami con la tonaca che giudicano e condannano pubblicamente gli altri senza curarsi degli orrori che commettono sulla pelle di vittime innocenti.
E poi ci sono i politicanti, che sorridono dagli schermi televisivi ostentando fedeltà a mogli e fidanzate devote per poi farsi beccare in un’inconfessabile intimità popolata da transessuali e prostitute. Ipocriti in doppiopetto che governano e reprimono in nome della pubblica morale salvo poi coltivare le loro passioni al riparo da occhi indiscreti.
E poi ci sono i fascisti, che insultano e aggrediscono per le strade, coperti dal buio e protetti dal branco, sempre a caccia di persone isolate da colpire, siano essi omosessuali, immigrati, senza casa, soggetti non graditi. Frustrati e repressi fino al midollo, portatori di un rancore feroce contro tutti quelli che non sono come loro, servi dell’omologazione e dell’ordine costituito.
Se questo fosse un mondo libero, non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiarire che l’amore è, prima di tutto, libertà. Libertà di esprimere desiderio e sentimento, libertà di voler bene al di là degli steccati culturali e delle imposizioni esterne, libertà di manifestare senza paura la propria natura affettiva e sessuale.
Ma poiché questo non è ancora un mondo libero, l’impegno degli anarchici rimane quello di sempre: lottare senza tregua contro ogni discriminazione e ogni ingiustizia, contro tutti i pregiudizi e i luoghi comuni, per l’avanzamento e la conquista di diritti fondamentali per tutte e tutti, per la piena realizzazione di ogni essere umano.
Eppure, il rispetto degli altri non è un valore abbastanza condiviso in questa società fondata sulla sopraffazione e sull’ipocrisia.
Non è un caso che ad accanirsi maggiormente contro l’omosessualità siano sempre i soliti: i perbenisti, i moralisti, i reazionari di ogni tipo. Ovvero, tutti quelli che non hanno rispetto degli altri e pensano di potere imporre la loro visione del mondo sulla base del loro potere, della loro influenza, della loro violenza.
Ci sono gli ipocriti, come quei preti che predicano bene dai loro pulpiti e poi razzolano malissimo nelle penombre delle sagrestie. Infami con la tonaca che giudicano e condannano pubblicamente gli altri senza curarsi degli orrori che commettono sulla pelle di vittime innocenti.
E poi ci sono i politicanti, che sorridono dagli schermi televisivi ostentando fedeltà a mogli e fidanzate devote per poi farsi beccare in un’inconfessabile intimità popolata da transessuali e prostitute. Ipocriti in doppiopetto che governano e reprimono in nome della pubblica morale salvo poi coltivare le loro passioni al riparo da occhi indiscreti.
E poi ci sono i fascisti, che insultano e aggrediscono per le strade, coperti dal buio e protetti dal branco, sempre a caccia di persone isolate da colpire, siano essi omosessuali, immigrati, senza casa, soggetti non graditi. Frustrati e repressi fino al midollo, portatori di un rancore feroce contro tutti quelli che non sono come loro, servi dell’omologazione e dell’ordine costituito.
Se questo fosse un mondo libero, non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiarire che l’amore è, prima di tutto, libertà. Libertà di esprimere desiderio e sentimento, libertà di voler bene al di là degli steccati culturali e delle imposizioni esterne, libertà di manifestare senza paura la propria natura affettiva e sessuale.
Ma poiché questo non è ancora un mondo libero, l’impegno degli anarchici rimane quello di sempre: lottare senza tregua contro ogni discriminazione e ogni ingiustizia, contro tutti i pregiudizi e i luoghi comuni, per l’avanzamento e la conquista di diritti fondamentali per tutte e tutti, per la piena realizzazione di ogni essere umano.
Coordinamento Anarchico Palermitano
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