sabato 12 febbraio 2011

DISERTARE IL PATRIARCATO, RIVOLTARSI CONTRO IL POTERE

In questa giornata di mobilitazione il nostro primo pensiero lo rivolgiamo a Jennifer Eguavoen, una giovane donna sgozzata in casa e morta per strada, in via Calderai, nel cuore antico di questa città feroce.
Jennifer era nigeriana, non aveva i documenti, era marchiata dallo Stato come “clandestina”, e non si sa neppure con esattezza quanti anni avesse.
La storia di Jennifer è simile a quella delle tante, troppe donne offese e uccise dalla violenza del patriarcato. A tutte loro dedichiamo il nostro affetto e il nostro impegno militante.

Questo paese vive uno dei periodi più bui della sua storia recente. L’inadeguatezza della classe dirigente ha svelato le sue cause profonde e grottesche in uno scenario di incredibile squallore. Le stanze dei bottoni sono i privé, e viceversa. Lo spettacolo della politica e la politica dello spettacolo sono una cosa sola, ed è sotto gli occhi di tutti.

Il corpo delle donne è in vendita. Si tratta di una mercificazione funzionale al raggiungimento del successo, del potere, della notorietà. Il favore sessuale, la compravendita dei corpi, l’arrendevolezza ai capricci dei potenti sono tutti elementi strutturali di un sistema impregnato di maschilismo, e giustificato proprio da quelle donne che il potere cercano e del potere vivono.
Non è, quindi, solo un problema di banalizzazione della sessualità e dei rapporti umani. E non è nemmeno la classica prostituzione. Quella che viene svelata, ogni giorno che passa, è la disumanità del potere in quanto tale. Una visione dell’esistente che accomuna tutti, donne e uomini, nella volontà di sopraffare gli altri, svuotandoli della dignità, riducendoli a oggetti di dominio.

Oggi a sentirsi insultate non sono solo le donne. Ogni giorno tutti noi ci sentiamo insultati.
Ci sentiamo offesi dalla brutalità di questo sistema basato sullo sfruttamento di ogni essere, sul precariato, sulla mancanza di diritti, sulla disuguaglianza economica, sul razzismo, sulla discriminazione, sul moralismo, sull’oppressione clericale, sulla violenza del patriarcato, sulla mercificazione dei corpi e dei sentimenti, sulla mistificazione dei valori, sulla alienazione dei rapporti sociali.
Ben vengano, dunque, gli scandali che scoperchiano la verità. Ma non bisogna perdere di vista gli assetti generali e profondi di questa società che, così com’è ridotta, non può più andare avanti.
Non è più tempo di difendere soltanto la dignità. È tempo di rivoltarci contro il potere, tutti quanti insieme, per riappropriarci della libertà.

Coordinamento Anarchico Palermitano

13/02/2011

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